5 Ottobre 2024
Cultura & TurismoNews

Feltre, Del Bianco (PD): “Ecco la biblioteca che verrà”

La “biblioteca” che verrà

Il polo bibliotecario feltrino rappresenta un’istituzione culturale di vitale importanza non solo per Feltre, ma per tutto il territorio. Per questo motivo l’amministrazione Perenzin ha deciso, durante il mandato appena trascorso, di puntare molto sullo sviluppo della biblioteca e dei suoi servizi per i cittadini. Sono stati infatti notevolmente aumentati gli orari di apertura (da 23 a 35 ore a settimana) tanto che oggi, quella di Feltre, è la biblioteca con gli orari più estesi di tutta la provincia. Sono state inoltre realizzate una serie di iniziative volte all’incentivazione della lettura e alla promozione del libro, è stato promosso un servizio book-crossing riutilizzando le vecchie cabine telefoniche, si è provveduto a rinnovare i supporti informatici presenti in biblioteca (oggi dotati di programmi particolari sia per i bambini che per gli anziani) ed infine si è arricchito ed implementato il patrimonio librario. In particolare, per quanto riguarda quest’ultimo punto, si è stretto un importante accordo tra IULM e Comune di Feltre sulla base del quale gli utenti del Polo Feltrino potranno usufruire gratuitamente dell’interprestito gratuito su tutti i volumi della biblioteca universiitaria dello IULM di Milano. Tutte queste azioni amministrative hanno comportato un notevole aumento delle presenze in biblioteca tanto che si è passati dai circa 16.000 utenti del 2012 e 2013 agli oltre 22.200 del 2016 con una media di 87 presenze al giorno.

Ingresso Palazzo Borgasio

Tuttavia, l’azione amministrativa non si è concentrata soltanto sulle scuderie napoleoniche ma, considerato il netto aumento delle presenze in biblioteca e la necessità di far fronte alle diverse esigenze degli utenti, si è notato che gli spazi attualmente a disposizione non risultano più sufficienti per avere un servizio all’avanguardia. Per questo motivo si è progettato l’ampliamento degli spazi del Polo Bibliotecario presso Palazzo Borgasio, ex sede IULM e prolungamento naturale degli spazi delle scuderie napoleoniche, attuale sede della biblioteca. Nei mesi passati dunque l’amministrazione si è mossa per promuovere un progetto che ammonta a 220.000 euro ed ha già ricevuto il finanziamento di 100.000 euro da parte della Fondazione Cariverona mentre i restanti 120.000 saranno impegnati direttamente dal Comune. I lavori prevedono una serie di adeguementi per mettere a norma il palazzo oltre che una completa ri-funzionalizzazione degli spazi.

Scendendo nel dettaglio, Palazzo Borgasio si articola in tre piani: dal portone d’ingresso che dà su via Luzzo si arriva fino al secondo piano che si pone in continuità con le scuderie napoleoniche, attuale sede della biblioteca.

Questo in sintesi il progetto definitivo approvato in giunta:

  • Piano terra: L’attuale atrio d’ingresso sarà trasformato in una vera e propria sala conferenze con 80 posti a sedere utilizzabile tutto l’anno, mentre la corte interna più grande potrà anch’essa essere utilizzata a questo scopo durante il periodo estivo. Tale corte, essendo dotata di un palco naturale, potrà essere utilizzata anche per realizzare piccoli spettacoli di intrattenimento o letture animate. Sempre al piano terrà troverà spazio la biblioteca storica unita all’archivio storico comunale. Si tratta di una sezione particolarmente importante poiché contiene manoscritti e rari libri a stampa (circa 31.000 documenti) che vanno dal ‘500 al ‘900. Alcuni dei manoscritti e dei volumi conservati presso questa sezione (attualmente dislocata all’ultimo piano del palazzo) sono documenti dal valore inestimabile. I locali restanti saranno infine destinati a deposito di volumi in modo da alleggerire le scuderie napoleoniche. Ovviamente la scelta di concentrare la maggior parte dei depositi al piano terra è dettata da motivi di carico.
  • Piano Mezzanino: Il primo piano del Palazzo Borgasio è senza dubbio il più elegante di tutto il complesso, vista la presenza della sala Fusaro, già aula magna dello IULM. Purtroppo però, per motivi di sicurezza, tale aula non è utilizzabile come sala conferenze e sarà quindi adibita a sala consultazione manoscritti e spazio espositivo, facendo inoltre da hall agli uffici che saranno collocati ai suoi lati. Tutte le stanze collocate al piano mezzanino, infatti, saranno occupate da uffici inerenti la cultura. In particolar modo troveranno spazio in questo settore il Centro studi Buzzati, l’ufficio dell’assessorato e gli uffici comunali del settore cultura attualmente collocati presso Palazzo Bizzarini. Quest’ultimo, situato di fronte a Palazzo Borgasio, risulta infatti essere proprietà della Provincia. Tuttavia esso non sarà abbandonato poiché sono già in corso trattative per trasferire in questa sede parte dell’archivio e della biblioteca dell’Isbrec.
  • Secondo Piano: Il secondo piano del Borgasio si pone in continuità con le scuderie napoleoniche poiché si trova sullo stesso livello e dispone anche di un’entrata che dà su salita Ramponi (salita della biblioteca). In questo settore troveranno dunque spazio delle nuove sezioni della biblioteca; in particolare vi saranno nuovi ambienti dedicati allo studio, una sala co-working e soprattutto la nuova sezione ragazzi che oggi si trova maldestramente inserita in un angusto spazio delle scuderie napoleoniche.

Questo dunque, in estrema sintesi, il progetto di ampliamento degli spazi del Polo Bibliotecario. Non si tratta ovviamente di un insieme di sogni irrealizzabili poiché, come detto, il progetto è già finanziato ed inserito nel piano delle opere pubbliche e potrà essere realizzato già nel 2018. Il nostro obiettivo è infatti quello di trasformare il Polo Bibliotecario feltrino in un vero e proprio centro culturale che, in prospettiva, potrà estendersi anche presso gli spazi del Castello. In conclusione riteniamo che il rilancio del Polo Bibliotecario tramite l’ampliamento prospettato possa permettere lo sviluppo dei centri culturali già presenti (biblioteca e Centro Buzzati) e al contempo contribuire e rilanciare la frequentazione del centro storico da parte soprattutto delle giovani generazioni.

Alessandro Del Bianco

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