Autonomia per Belluno: quando le promesse diventeranno fatti?

Quando le promesse diventeranno fatti? È questa la domanda che si pone il PD bellunese di fronte all’atteggiamento della Regione Veneto nei confronti della provincia di Belluno.

Nella Direzione provinciale di Martedì 26 Febbraio, il Partito Democratico provinciale ha discusso ed approvato un documento per riportare l’attenzione sul tema.

“Con il referendum provinciale del 22 Ottobre 2017 i bellunesi sono stati chiari, chiedendo a larghissima maggioranza l’autonomia della Provincia di Belluno. Le promesse sul rispetto dell’esito del referendum e sull’attuazione della L.R. 25/2014 che prevede il trasferimento di competenze, funzioni e risorse alla Provincia di Belluno devono ora trovare certezze in azioni chiare che la Regione Veneto deve attuare quanto prima, sempre che la stessa abbia la volontà polita di dare risposte alle esigenze dei cittadini Bellunesi” commenta la Segretaria provinciale Monica Lotto.

Oltre a porre l’attenzione sul tema dell’autonomia, il documento chiede anche il ripristino dell’elezione diretta del Presidente e del Consiglio provinciale e una riorganizzazione degli enti locali che migliori i servizi per i cittadini di montagna.

 

Il documento integrale approvato dalla Direzione

La Direzione del Partito Democratico di Belluno si è riunita il 26 febbraio 2019 per esaminare:
– lo stato delle iniziative per l’ottenimento di ulteriori forme di autonomia nell’ambito dell’intesa Stato-Regione Veneto;
– le azioni per chiedere alla Regione Veneto la piena applicazione dell’articolo 15 dello Statuto e della Legge regionale 25/2014;
– le necessarie modifiche alla Legge 56/2014 sul ruolo e funzionamento delle Province.

Premesso che:

che il 22 ottobre 2017 si è celebrato il duplice Referendum: quello della Regione Veneto sul regionalismo differenziato di cui all’art. 116, comma terzo della Costituzione, e quello della Provincia di Belluno, al quale ha partecipato il 52,25% del corpo elettorale, approvando a larghissima maggioranza il quesito proposto: “Vuoi che la specificità della Provincia di Belluno venga ulteriormente rafforzata con il riconoscimento di funzioni aggiuntive e delle connesse risorse finanziarie e che ciò venga recepito anche nell’ambito delle intese Stato-Regione per una maggiore autonomia del Veneto, ai sensi dell’art. 116 della Costituzione?”;

– Che il 15 novembre 2017 il Consiglio Regione Veneto ha deliberato di dare mandato al Presidente della Giunta Regionale per l’avvio del negoziato Stato-Regione, col quale, all’art. 65, si precisa che “Per quanto riguarda la Provincia totalmente montana di Belluno, le funzioni amministrative e le connesse risorse da attribuire direttamente tengono altresì conto di quanto previsto dal terzo comma dello stesso articolo 118 in ordine alla tutela dei beni culturali nonché delle funzioni fondamentali prefigurate dal comma 86 dell’articolo 1 della legge 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” e delle materie stabilite dall’articolo 15 dello Statuto del Veneto”;

– Che la legge 56/2014 (cosiddetta “legge Delrio”) disciplina le province con funzioni di Area vasta (comma 3, secondo periodo, commi da 51 a 57 e da 85 a 97), riconosce la Provincia di Belluno interamente montana e confinante con stati esteri, attribuendole ulteriori funzioni fondamentali (comma 86), quali: la cura dello sviluppo strategico, la gestione dei servizi in forma associata, la cura delle relazioni istituzionali con province e regioni a statuto speciale ed enti territoriali di altri Stati;

– Che la L.R. 25/2014, la quale attribuisce alla Provincia di Belluno, in coerenza con l’art. 15 dello Statuto, forme particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria in ragione della propria specificità, ad oggi rimane largamente inattuata per responsabilità della Giunta Regionale;

– Che in data 14 febbraio 2019, l’Assemblea Nazionale dell’Unione Province Italiane, ha approvato un documento “per la revisione organica della disciplina in materia di ordinamento delle province”, che contiene proposte per superare i limiti della Legge 56/2014, sia per la parte relativa alle funzioni (compresa la specificità delle province interamente montane), sia per la ri-legittimazione democratica degli organi di governo e sistema elettorale;

La Direzione del Partito Democratico ribadisce:

– La richiesta alla Regione Veneto di procedere alla piena applicazione della Legge regionale 25/2014 che conferisce alla Provincia di Belluno “forme particolari di autonomia amministrativa, regolamentare e finanziaria” attraverso il trasferimento delle competenze e risorse ivi previste;

La necessità che, nell’ambito dell’Intesa Stato – Regione del Veneto, in attuazione dell’art. 1, commi 52 e 86, lettera a) della legge n. 56/2014, siano attribuite – direttamente alla Provincia montana di Belluno – funzioni amministrative e regolamentari ora statali in ambiti strategici per lo sviluppo locale che ne rafforzano specificità e maggiore autonomia. Tale richiesta deve essere sostenuta e condivisa senza incertezze in primo luogo dalla Regione Veneto;

– La richiesta di revisione della Legge 56/2014, anche come indicato dal documento dell’UPI, con specifico riferimento all’elezione diretta degli organismi e all’attribuzione di funzioni, risorse strumentali e finanziarie con particolare riguardo alle province interamente montane, già riconosciute dalla legge stessa;

– L’urgenza di procedere al riordino della governance territoriale, con riguardo a nuove relazioni tra i livelli Istituzionali, gli Enti locali e la Provincia di area vasta.

Belluno, 26 febbraio 2019

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