Approvato l’elenco dei 5.518 piccoli Comuni beneficiari della legge Realacci
Dopo tre anni di stallo, finalmente si sblocca l’attuazione della legge 158/2017 sui piccoli Comuni, nota con il nome del suo estensore, Ermete Realacci. Ieri, la Conferenza Unificata ha approvato l’elenco dei Comuni con meno di 5000 abitanti che potranno beneficiare sia dei finanziamenti previsti dalla legge (160 milioni di euro in 6 anni), sia delle misure normative previste.
«Un passaggio atteso e importante verso la piena attuazione della legge», commenta il deputato bellunese Roger De Menech, vicepresidente della IV Commissione Difesa. Saranno 5.518 i Comuni italiani a cui verrà applicata la legge, varata nella scorsa legislatura dopo oltre 15 anni di tentativi andati a vuoto.
«Finalmente – osserva De Menech – siamo riusciti a togliere dalle secche l’attuazione di questa legge, che il governo precedente aveva accantonato per privilegiare il ritorno alle vecchie logiche dell’elemosina a pioggia. Questa legge è organica e strutturale. Costituisce una naturale intelaiatura giuridica per l’attuazione delle politiche del Recovery Plan. Il processo di riforma del governo locale è indispensabile, e può nascere dalle politiche attive e concrete che la legge sui piccoli comuni innesca».
Al via il Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni
Sulla base di quanto previsto, ora il Presidente del Consiglio dovrà adottare il Dpcm col quale si darà il via al “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni” che assegnerà le risorse per lo sviluppo strutturale, economico e sociale di questi territori.
Il piano finanzierà investimenti nei seguenti ambiti:
- tutela ambientale
- beni culturali
- mitigazione del rischio idrogeologico
- salvaguardia e riqualificazione dei centri storici
- messa in sicurezza di strade e scuole
- promozione dello sviluppo economico e sociale
- insediamento di nuove attività produttive
I prossimi impegni che ci attendono su questo fronte, conclude il deputato, «riguardano l’incremento delle risorse già a partire dalla prossima legge di bilancio e i criteri di riparto dei fondi».