Parco Dolomiti Bellunesi, Lega e M5S bloccano le nomine
E 13. Con le dimissioni del direttivo di giovedì 21 marzo, il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi è il tredicesimo ente nazionale privo di una direzione. «Una situazione che basta da sola a raccontare l’attenzione per la ricerca scientifica, per l’ambiente, per il turismo e per l’economia dei territori del Movimento 5 Stelle e della Lega Nord», afferma la segretaria del Partito Democratico provinciale, Monica Lotto, «è un manifesto del loro governo: o le caselle sono occupate con i loro fedelissimi, oppure enti e istituzioni possono andare alla deriva».
E’ quello che potrebbe succedere al Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, da oltre 4 anni senza un presidente per il veto posto dalla Lega a tutte le proposte fatte dal Ministero dell’Ambiente durante i governi Letta, Renzi e Gentiloni. «In questi anni, il Ministero più volte aveva proposto delle personalità con grande esperienza, con profili professionali adeguati al ruolo e in pieno accordo con il territorio, cioè con gli amministratori locali. Purtroppo, queste figure avevano il gravissimo difetto di non avere in tasca la tessera della Lega».
Serve una governance per l’ente Parco
La cosa assurda, nota Lotto, è che neppure a un anno dalle elezioni che hanno cambiato la maggioranza e a nove mesi dall’insediamento del nuovo governo, «siano riusciti a mettersi d’accordo su chi debba presiedere il Parco. Ora, con le dimissioni del direttore, la questione si aggrava. Finora l’ente è stato gestito grazie alla decisione di delegare al vice-presidente Zaetta i poteri del presidente e dalla presenza di un direttore che ha assicurato la piena operatività. Ancora una volta Lega e Regione Veneto dimostrano il loro totale disinteresse nei confronti del nostro territorio e si collocano come il vero ostacolo alla scelta del futuro presidente».
«Chiediamo che si arrivi a nominare presidente e direttore basandosi sul merito e sulle competenze, come avevamo proposto durante la precedente legislatura. Per evitare che il Parco diventi una scatola vuota è indispensabile fare presto e ripristinare la governance dell’ente» conclude la Degretaria provinciale.