Safilo, De Menech deposita l’interrogazione al Ministro Patuanelli (MISE)
Il piano industriale 2020-2024 non piace agli azionisti, benché preveda un tasso medio annuo di crescita nei cinque anni tra l’1% e il 2%. Il titolo della Safilo Group crolla in borsa chiudendo la seduta con un calo del 25,47%. A pesare evidentemente è la perdita delle licenze del lusso Lvmh. Per salvaguardare la competitività, l’azienda ha annunciato un taglio di 700 posti di lavoro di cui 400 a Longarone, 250 a Martignacco, con la chiusura dello stabilimento, e 50 nella sede di Padova.
L’onorevole Roger De Menech ha depositato oggi un’interrogazione al Ministro Stefano Patuanelli, dove evidenzia la necessità di convocare un tavolo urgente al Mise alla presenza della dirigenza del gruppo Safilo, dei sindacati e delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. “Ho depositato alla Camera, con la collega Serracchiani – fa sapere De Menech – una interrogazione dopo che è stato reso noto il piano di ristrutturazione dell’azienda che prevede 700 esuberi. Sono colpi durissimi al tessuto produttivo del Veneto e del Friuli Venezia Giulia che così sono sottoposti a un dissanguamento occupazionale dalle pesanti ripercussioni sul territorio. Confidiamo – conclude l’onorevole De Menech – si riesca a stringere un’alleanza istituzionale per far fronte a queste situazioni, anche con un monitoraggio che prevenga le crisi, almeno ove possibile, intervenendo prima che esplodano in modo così drammatico”.
Domani il Partito Democratico sarà presente alla manifestazione indetta dai sindacati a Longarone per protestare contro il piano di esuberi annunciato dall’azienda. «Voglio esprimere la mia vicinanza ai lavoratori in un frangente terribile», afferma De Menech. «Ieri sera ho incontrato la sottosegretaria Alessia Morani e ho ribadito l’urgenza di intervenire da parte del Governo anche perché il piano di ristrutturazione colpisce un territorio dove è in atto un’altra grande crisi aziendale, quella della ACC».
L’intervento dei consiglieri regionali
Sul tema intervengono anche i Consiglieri regionali PD Stefano Fracasso e Orietta Salemi: «Il Piano industriale di Safilo, con 400 esuberi solo nel Bellunese e altri 50 nella sede padovana oltre alla chiusura di Martignacco, è preoccupante e davvero inaccettabile, se pensiamo al ruolo di un’azienda leader per il territorio veneto. Invitiamo l’assessore Donazzan a partecipare, come Regione, al tavolo negoziale aperto tra proprietà e sindacati, attestando così la rilevanza strategica che la Giunta vuole riconoscere all’azienda. Siamo di fronte a un’eccellenza veneta, un marchio storico: come istituzioni non possiamo accettare passivamente una scelta tanto netta e drammatica».
Ad affermarlo sono il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Stefano Fracasso e la vice Orietta Salemi commentando l’annuncio del colosso dell’occhialeria, 700 licenziamenti in tutta Italia nel 2020, in seguito alla riduzione dei ricavi dovuti essenzialmente alla perdita della licenza Dior. «Riteniamo che la Regione debba fare, come sempre, la propria parte affinché il Piano possa essere rivisto, garantendo l’impegno per limitare al minimo le conseguenze sui lavoratori, in gran parte personale altamente qualificato».