Foreste distrutte, bellunesi abbandonati dalla Regione
“La Regione ha completamente dimenticato le foreste, la gestione degli interventi dopo l’uragano di fine ottobre è ancora al palo, con problemi e responsabilità scaricate sui Comuni”. È quanto afferma Stefano Fracasso, capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico, schierandosi a fianco dei sindaci dell’Agordino che lamentano l’assenza di risposte da parte di Zaia dopo il disastro dello scorso autunno.
“Non si tratta di avere o non avere l’autonomia, ma di avere la capacità di assumere il ruolo di regia da parte della Regione – prosegue Fracasso – Non possiamo pensare che i Comuni agiscano in ordine sparso e poi si vedrà: occorre un quadro organico di interventi per la foresta che stabilisca azioni, strumenti e risorse. Come stabilito dall’ordinanza della Protezione civile. Il legname deve essere rimosso e conservato, per evitare svendite con effetti speculativi, senza sovraccaricare di ulteriori oneri i Comuni già alle prese con pesanti incombenze”.
I Comuni non siano lasciati da soli
Analoga la posizione del consigliere regionale PD Andrea Zanoni: “Per la Regione i Comuni devono arrangiarsi, perché al di là delle belle parole e della solidarietà di facciata, Zaia non ha messo un euro a loro disposizione. Le amministrazioni non possono fare tutto da sole, perciò appoggio la protesta di questi giorni di sindaci e assessori dell’Agordino: ricordo al governatore che il Bellunese non è solo Cortina e le Olimpiadi”.
“La Regione, al di là dell’immediata emergenza, ha fatto ben poco. La nostra proposta per reperire fondi è stata bocciata con sdegno, nessuna risposta a una tragedia immane, la Giunta si è limitata a battere cassa con Roma e Bruxelles. Una tragedia utilizzata da Zaia e Bottacin, così come da Salvini e Di Maio come occasione mediatica per farsi riprendere con le divise della Protezione civile o dei Vigili del fuoco”.
Confermati i timori: la Regione non fa nulla per arginare i rischi fitosanitari
Sulla stessa linea anche il deputato bellunese PD Roger De Menech: “I sindaci agordini hanno ragione e confermano i timori che abbiamo sempre avuto nei confronti di Venezia e del presidente Luca Zaia. Dopo l’uragano di fine ottobre, nulla è stato fatto dalla Regione per rimuovere i milioni di alberi abbattuti. Oggi, oltre all’abbandono del territorio, emergono anche i rischi fitosanitari. Gli alberi caduti sono facilmente aggredibili da parassiti che poi possono contaminare i boschi e la flora ancora integri”.
“Ricordo che nessuna misura è stata varata dalla Regione per alleviare le popolazioni colpite o contribuire economicamente ai bilanci dei comuni che devono, da soli, provvedere a ripristinare la sicurezza e dove possibile rimuovere il legname da sentieri, boschi e vie pastorali. Non la sospensione delle tasse, come per esempio il bollo auto, non contributi straordinari, non un programma di interventi, come per esempio ha fatto il Trentino. La finanziaria regionale è stata votata come se nulla fosse successo“.