Lotto (PD): «Ferrovia unico antidoto agli ingorghi»
Come ogni alta stagione le strade che conducono in montagna si intasano. Ogni anno patiamo sempre di più la mancanza della ferrovia come alternativa agli ingorghi di automobili. I disagi che i turisti e i residenti scontano ogni fine settimana sulle strade bellunesi derivano da due fattori: il grande numero di cantieri allestiti per rendere più sicura e scorrevole la viabilità e la mancanza di qualsivoglia alternativa.
«Il potenziamento delle infrastrutture stradali voluto e finanziato dai governi a guida PD in vista dei Mondiali di sci e delle Olimpiadi invernali comporta inevitabilmente cantieri e lavori di lungo periodo» afferma la Segretaria provinciale PD Monica Lotto.
«Appare del tutto fuorviante, oggi, lamentarsi perché si fanno le circonvallazioni per togliere traffico e inquinamento dalle località montane o si rettificano tracciati vecchi di secoli. Il nostro impegno per affrontare e possibilmente risolvere gli imbuti e le strozzature della rete esistente, riqualificare le strade e potenziare i collegamenti intervallivi è testimoniato dal Piano per la mobilità sostenibile, realizzato dai governi di centrosinistra, che ha portato in provincia 1 miliardo di euro».
«Fin quando il governo non ha messo 400 milioni di euro per le infrastrutture del Cadore, ci si lamentava per le ragioni opposte, ovvero la mancanza di investimenti e di programmazione. Ora i soldi per una mobilità sostenibile in area UNESCO ci sono grazie al Partito Democratico».
Ridurre i tempi di percorrenza in treno
«Poiché si sta finalmente completando l’elettrificazione delle linee bellunesi, come abbiamo chiesto da anni e ottenuto nonostante gli ostacoli posti dalla Regione, ora dobbiamo pretendere un taglio drastico ai tempi dei collegamenti tra la pianura e le Dolomiti, e il ripristino dei collegamenti ferroviari diretti con Padova e Venezia e con Roma e Milano» conclude Lotto. «Basterebbero queste azioni, il ritorno agli orari del 1950 e due collegamenti la settimana con le principali città italiane, l’integrazione con il trasporto pubblico locale, l’istituzione del summer bus – con uno stanziamento da parte della Regione Veneto di circa 200mila euro su base annuale – per ridurre il traffico, i disagi e l’inquinamento che i residenti e i turisti devono sopportare ogni fine settimana».