Montagna, Lotto: «Cosa fa la Regione oltre a lamentarsi?»
«Vogliamo sapere quante risorse ha messo la Regione Veneto per i ristori ai commercianti, alle imprese e ai cittadini che hanno perso il lavoro a causa della pandemia». La Segretaria provinciale del Partito Democratico, Monica Lotto, ricorda al senatore leghista Saviane che dallo Stato – tra Cassa Integrazione, Cassa Integrazione in Deroga, ristori per le categorie economiche e fondi per gli enti locali – sono arrivati 12 miliardi di euro. «Quanti miliardi ha messo la Regione Veneto? Non si capisce perché se da un lato si chiede autonomia, dall’altro si batte cassa, un po’ come i giovani indolenti che vogliono andare ad vivere da soli, ma l’affitto glielo devono pagare i genitori».
Solo di ristori per le categorie economiche, il Veneto è la regione che ha percepito più contributi a fondo perduto dallo Stato dopo la Lombardia, con 929 milioni 680 mila euro in soccorso delle 282.427 domande presentate a seguito dei decreti cosiddetti “Rilancio”, “Ristori” e “Natale”. Per la Provincia di Belluno, i dati riguardano al momento solo i decreti Ristori e Rilancio e fanno in totale 32,2 milioni di euro. A questi, andranno sommati circa 10 milioni del decreto Natale, ma dipenderà dal numero di domande. Inoltre, moltissimi Comuni si sono attivati con misure specifiche e contributi a favore dei propri cittadini e delle proprie attività economiche. «Dalla Regione invece, solo lagne e polemiche».
La Regione mantiene la zona gialla e gli esercenti non possono accedere ai ristori
«Purtroppo», continua Lotto, «la Regione e il suo presidente si sono incaponiti nel mantenere la zona gialla durante la seconda ondata, con il risultato, tutt’altro che eccellente, di avere costretto bar e ristoranti a rimanere aperti. Il danno per questi esercenti è di aver subito un calo della domanda tra l’80 e il 90% a causa dell’altissimo tasso di contagi e la beffa è costituita dall’impossibilità di accedere alle misure di ristoro, proprio per colpa della decisione di Zaia di mantenere la zona gialla».
Sugli impianti da sci la polemica è sterile, afferma la Segretaria. «Se gli spostamenti alle persone sono impediti tra le regioni e con le misure restrittive applicate in tutta Europa, aprire le piste da sci senza sciatori significa costringere i gestori degli impianti ad affrontare spese abnormi con una frazione minima dei ricavi abituali».
Al di là dell’emergenza sanitaria, conclude Lotto, «resta di un certo interesse capire quale sia il progetto della Regione Veneto per la montagna e con quali azioni si concretizzi. Le conferenze stampa con le bandiere, le foto del capo e senza contraddittorio paiono insufficienti».