Siccità, prelievi da laghi bellunesi: “Grave tentativo di prevaricazione da parte della Regione”
«Anche a fronte della pesante carenza idrica di cui soffrono i laghi del bellunese, il commissario dell’Unità di crisi Luca Zaia e la Regione hanno agito tentando un colpo di mano, senza avvisare le amministrazioni locali, per imporre i prelievi a beneficio del Piave e per le irrigazioni dei vigneti. Sarebbe stata un’imposizione dannosa, fermata grazie alla voce di protesta dei sindaci. Ma in ogni caso tante questioni restano aperte». A dirlo la consigliera regionale del PD Veneto, Francesca Zottis.
«Se è reale l’emergenza in atto, questo non giustifica alcuna prevaricazione. Soprattutto perché la drammaticità della crisi idrica in corso è dovuta in parte rilevante agli stessi ritardi con i quali questa Giunta regionale è intervenuta negli anni su tutta una serie di fronti, dalla questione del deflusso minimo, agli invasi, al cuneo salino. Serve rispetto e condivisione sulle decisioni: non possono esistere territori di serie A e B».
Per la Segretaria provinciale del PD di Belluno, Monica Lotto: «É evidente la necessità di investimenti e innovazione rispetto ai sistemi di irrigazione dell’agricoltura di fondovalle. Anche per questo è davvero inaccettabile la totale mancanza di coordinamento con i territori come la provincia di Belluno da parte di chi governa la nostra Regione. Ricordiamo al presidente Zaia, che è anche commissario delegato all’emergenza idrica, che la provincia di Belluno sta ancora aspettando l’attuazione della L.R. 25/2014 che all’art. 13 ribadisce come la regione debba conferire alla Provincia di Belluno le funzioni amministrative anche in materia di Risorse idriche ed energetiche».
E da parte del deputato dem, Roger De Menech, arriva una richiesta operativa: «Ora la Provincia svolga un ruolo di coordinamento accelerando per la convocazione di un tavolo tra tutte le amministrazioni coinvolte e la Regione Veneto in modo da condividere gli interventi e le relative modalità di attuazione».