Villaggio olimpico, l’occasione per riqualificare il villaggio Eni di Borca di Cadore
«Se pensiamo alle Olimpiadi come ad una occasione di rilancio del territorio, non possono esservi dubbi sulla necessità di riqualificare il villaggio Eni di Borca di Cadore» afferma il Segretario provinciale Alessandro Del Bianco. Nei giorni scorsi una delegazione del Partito Democratico provinciale si è recata in visita al sito che si candida a ospitare il Villaggio Olimpico in occasione delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, entrando negli straordinari spazi della ex colonia dove Dolomiti Contemporanee lavora dal 2014 con un riuscito connubio tra arte, architettura e paesaggio, attivando reti e collaborazioni di livello internazionale.
«Il punto vero non è tanto cosa accadrà nel 2026, ma cosa sarà la provincia di Belluno nel 2027. Riqualificare un gioiello dell’architettura internazionale e farlo diventare un punto di riferimento per la montagna tutta o pensare a una serie di prefabbricati da smontare il giorno dopo l’evento che inevitabilmente comprometteranno un’area attualmente vergine a ridosso di Cortina? Quale vuole essere il nostro messaggio?» prosegue Del Bianco. «Per noi è impensabile avere dubbi: il villaggio olimpico deve essere l’occasione per riqualificare il villaggio Eni voluto da Enrico Mattei e realizzato da Edoardo Gellner».
Il dibattito sull’eventualità di utilizzare l’ex colonia Eni di Borca di Cadore come Villaggio Olimpico interroga dunque sul futuro del territorio e sul lascito del più importante evento globale che coinvolgerà l’Italia in questo decennio. L’orientamento della Regione Veneto e del suo presidente resta quello dell’installazione temporanea di container in località Campo, a Cortina d’Ampezzo.
Tuttavia, sottolinea la Vicesegretaria del Partito Democratico del Veneto, Monica Lotto, «stiamo perdendo un’opportunità formidabile di riqualificazione architettonica, di coesione e partecipazione delle comunità locali e di lasciare un’opera in grado di diventare un polo di attrazione turistica, economica e sociale, in poche parole un asset per i decenni futuri».
«Cosa resterà dopo il mese di gare? Quale attenzione ci sarà da marzo 2026 quando le telecamere si spegneranno?», prosegue la Vicesegretaria. «Propagandare Olimpiadi sostenibili facendo e poi disfacendo un campo provvisorio di container, senza alcuna riguardo all’estetica del villaggio olimpico né alle sue possibili funzionalità successive è indice di miopia più che di pragmatismo».
«L’ex villaggio Eni è a 5 minuti di strada da Cortina, fu pensato e costruito dall’architetto Gellner e ci mise mano anche l’architetto Scarpa con criteri estetici, funzionali e sociali tutt’oggi difficilmente raggiungibili», ricorda Lotto. «Sarebbe logico e ragionevole valorizzare questo patrimonio, evitando di costruire un’orrenda distesa di container alle porte di Cortina. Il recupero del villaggio Eni offrirebbe inoltre la possibilità di coinvolgere altre comunità locali nella manifestazione, di farle sentire protagoniste di un progetto di marketing territoriale».
Il Villaggio Olimpico finisce sul tavolo del Ministro dello Sport Andrea Abodi, grazie a un’interrogazione depositata in Senato dal Segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella.
Martella ricorda la scelta della Regione di installare i container in località Campo a Cortina d’Ampezzo per poi smantellarli al termine della manifestazione e le ragioni che dovrebbero favorire il recupero dell’ex villaggio Eni di Borca di Cadore. «Un allestimento temporaneo destinato ad essere completamente smantellato al termine dell’evento, potrebbe rivelarsi una soluzione non utile al territorio», scrive Martella. Una decisione quanto meno discutibile visto che «a pochissima distanza dal luogo dove si svolgeranno le manifestazioni sportive sorge l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore che veniva usato come colonia estiva per i figli dei dipendenti del gruppo. Si tratta di un villaggio realizzato dall’architetto Gellner che rispondeva già allora ai criteri di sostenibilità e funzionalità propri della impostazione culturale di Enrico Mattei. Sarebbe pertanto molto più logico ed economico riqualificare il suddetto villaggio invece di adottare soluzioni dispendiose e poco funzionali».
Sono diversi gli amministratori locali che «hanno condiviso recentemente questa proposta al fine di coinvolgere anche altre comunità locali», ricorda il Segretario Martella che infine chiede al Ministro se sia «a conoscenza di questa ipotesi e se non ritenga opportuno valutare la possibilità di convocare tempestivamente un tavolo istituzionale al fine di prendere in considerazione l’ex Villaggio Eni di Borca di Cadore come sede del Villaggio Olimpico, riqualificando immobili già esistenti in una ottica di sostenibilità e di funzionalità, nonché di lasciare al servizio del territorio una struttura utilizzabile anche successivamente all’evento».
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