Belluno, Cassol (PD): “Oltre 2300 stranieri in città, devono poter partecipare”
«Sono più di 2300 gli stranieri non comunitari residenti a Belluno, circa il 6,5% del numero totale dei residenti. Vivono e lavorano qui, mandano i figli a scuola, pagano le tasse, ma non possono votare alle elezioni comunali, non hanno cioè voce nelle decisioni che riguardano la comunità. Essi sono titolari di diversi diritti civili e sociali, ma restano esclusi dalla sfera dei diritti politici»: è quanto denuncia, dati alla mano, la candidata consigliera del Partito Democratico a Belluno, Maria Teresa Cassol.
Il Partito Democratico crede in una società plurale e democratica e ritiene che l’integrazione dei cittadini stranieri si ottenga anche coinvolgendoli nella vita istituzionale della città, all’interno del Consiglio comunale: «Siamo convinti che tutti abbiano diritto di esprimere i propri bisogni e ascoltare i bisogni degli altri, che ognuno nelle varie questioni possa esprimere un punto di vista diverso e che la partecipazione renda tutti più responsabili, più coinvolti nella crescita della comunità e nel miglioramento della vita di tutti» prosegue Cassol, già assessora del comune di Belluno tra il 2001 e il 2006 con delega alle pari opportunità, alle politiche giovanili e all’istruzione.
Le pratiche da cui prendere spunto
Molte sono le esperienze che Belluno potrebbe prendere ad esempio, come spiega la candidata: «Diversi comuni hanno infatti attuato delle forme di rappresentanza dei cittadini stranieri, alcuni con l’elezione di un rappresentante in Consiglio comunale, altri con l’elezione di più rappresentanti che costituiscono una commissione o consulta, il cui presidente partecipa alle sedute del Consiglio comunale. Consiglieri aggiunti che in genere partecipano con facoltà di parola sugli argomenti iscritti all’ordine del giorno, senza diritto di voto, possono presentare iniziative, interrogazioni, mozioni, interpellanze e partecipare ai lavori delle commissioni»
«Il Partito Democratico si impegna a portare avanti questa iniziativa, con la certezza che il consiglio comunale di Belluno saprà trovare le forme migliori per esprimere questa rappresentanza coinvolgendo nelle scelte gli stessi cittadini bellunesi stranieri, e che la giunta con gli uffici saprà poi organizzare le elezioni da parte dei cittadini stranieri di una loro rappresentanza».