Mattarella bis al Quirinale, De Menech: «Unica scelta possibile e responsabile»
«Alle condizioni date, la scelta di Mattarella era inevitabile, e di certo l’unica rimasta dopo i tentativi muscolari della destra di eleggere un presidente di parte. A questa abbiamo preferito convergere tutti su una figura che ha saputo esercitare il suo ruolo in maniera straordinaria, che ha gestito fasi politiche delicatissime e molto apprezzato dai cittadini». Il deputato Roger de Menech dà uno sguardo al tabellone che indica i voti presi dal riconfermato Capo dello Stato. «Tutti sapevamo da sempre che non c’erano forze in grado di eleggere in autonomia il presidente ed è un bene così, perché la carica rappresenta tutti gli italiani. Non è un caso che al Colle siano sempre andate figure di primo piano della politica, ma mai leader di partito. Anche in questa occasione il PD si è dimostrato centrale e coeso in un frangente – pandemia e crisi economica in primis – che richiedeva di premiare e di ricercare la stabilità istituzionale, più che le velleità personali».
Il Parlamento «si è ripreso la sua centralità. Quello che è emerso con il cosiddetto ‘movimento dal basso’ indica la capacità dei parlamentari di far uscire il Paese dallo stallo in cui lo hanno portato alcuni leader di partito con delle forzature inopportune e considerando l’agenda dei media prevalente rispetto a quella della politica e del Paese».
In questo quadro, in cui il progetto di rottura del perimetro della maggioranza di governo è fallito, conclude il deputato, «il Governo avrà nuovo impulso, così come ne esce rafforzato il presidente del Consiglio, Mario Draghi e la sua capacità di esercitare la leadership e l’esecutività. Certo, come ha detto chiaramente il Segretario nazionale Enrico Letta, questa elezione è indice di un sistema bloccato e quindi dovremo lavorare nei prossimi mesi per risolvere questo nodo».