Parco Dolomiti Bellunesi, in un anno Lega e M5S non hanno trovato il tempo di occuparsene

A quasi un anno dalle elezioni che hanno cambiato la maggioranza politica del Paese e dopo oltre 7 mesi di governo penta-leghista, il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi rimane senza presidente e rischia ora il commissariamento. La nomina dovrebbe essere fatta dal ministro dell’Ambiente, in accordo con la Regione.

«Se fino al 2018 era comprensibile, anche se non giustificabile, il dispetto della Regione a guida leghista nei confronti di un governo del Partito Democratico, oggi siamo alla pantomima», afferma la Segretaria del PD provinciale, Monica Lotto. «M5S e Lega si sono messi d’accordo sulle poltrone dell’Inps in meno di 48 ore, ma non sono riusciti a indicare una figura autorevole per guidare un Parco Nazionale. È un’altra dimostrazione di disinteresse della Lega e della Regione Veneto nei confronti del Bellunese. Singolare poi che l’Assessore regionale, capace di fare le barricate negli anni scorsi contro i profili di competenza e valore proposti dal PD, in un anno non abbia trovato qualche ora da dedicare alla sua provincia».

«Il Partito Democratico, oggi come ieri, ritiene che la scelta del nuovo Presidente debba basarsi su competenza, curriculum e professionalità e non sull’appartenenza politica, tutto ciò nell’interesse del Parco e del nostro territorio» conclude Lotto.

La situazione del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi

Finora il Parco delle Dolomiti è stato retto grazie al Direttore e a un Vicepresidente che, ricorda il deputato bellunese Roger De Menech, «aveva in capo tutte le funzioni e ha potuto operare con poteri pieni e reali. È stato il modo per superare gli ostracismi della Regione Veneto. Ora però il Vicepresidente è in scadenza e bisognerebbe lavorare per il bene pubblico, invece che preoccuparsi dell’occupazione delle sedie».

Sul tema interviene anche il Consigliere regionale dem Andrea Zanoni, commentando in una nota: «Da tre anni e mezzo, era il luglio 2015, manca il presidente e a breve scadrà anche il mandato del direttore che non può essere nominato, appunto, in assenza di un Presidente. L’unica via è il commissariamento. Nonostante le numerose sollecitazioni, finora non ci sono state risposte da Palazzo Balbi. È inaccettabile che una delle zone più preziose per il turismo veneto resti senza guida per un tempo così lungo, ma probabilmente per il nostro governatore la provincia di Belluno è ristretta a Cortina».

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