Zoldo e Alpago, un’occasione per rilanciare le fusioni
Il Partito Democratico bellunese esprime la propria soddisfazione per l’importantissimo risultato conseguito con i Referendum di domenica scorsa per la fusione dei due comuni dello Zoldano e i tre dell’Alpago.
Ai cittadini, ai Sindaci e agli Amministratori di questi Comuni, va il nostro plauso per il coraggio e la lungimiranza che hanno saputo cogliere per se stessi ma più in generale per il valore che esso assume per l’intera comunità provinciale. Si tratta di una scelta che guarda al futuro, ad una nuova prospettiva di consolidamento delle istituzioni locali in grado di assicurare migliori possibilità di tutela e salvaguardia dei servizi rivolti ai cittadini.
Non una scelta di necessità, come taluni commentatori rilevano, dettata dalla carenza di risorse della finanza pubblica e destinata agli Enti Locali, bensì la consapevole volontà della ragione di ripensare a fondo l’attuale architettura delle autonomie, inadeguata alle sfide presenti, per dotarla della forza e rappresentatività necessaria per vincere le sfide del futuro.
Anzi, questo risultato straordinario di coraggio e lungimiranza di Zoldo e Alpago, può costituire, da un lato, l’occasione, finalmente, per accelerare l’iter di analoghe fusioni (dopo quelle di Longarone-Castellavazzo e Quero-Vas), la cui discussione ormai è matura in altre aree della nostra Provincia, come il Cadore, il Comelico, la Valbelluna in destra e sinistra Piave, l’Agordino, il Feltrino. Dall’altro lato è utile per ragionare su un ulteriore processo di riforma e riorganizzazione che coinvolga perimetro e ruoli delle Unioni Montane, i Consorzi, le imprese di pubblici servizi, la sanità, la scuola, ripensati in una visione provinciale rilanciando il faticoso processo di trasformazione delle Province in ente di Area Vasta avviato con la Legge Delrio al servizio della Comunità. Un obiettivo da perseguire per arrivare, in tempi ragionevoli, ad avere in Provincia 20-25 Comuni aggregati per ambiti omogenei, in luogo degli attuali 67 attuali.
Crediamo altresì, che i legittimi problemi di natura identitaria, storica e culturale, come le preoccupazioni di talune comunità che, con la fusione, temono la perdita della necessaria cura e attenzione, di venire emarginate e dimenticate entro una ambito più grande, esse debbano essere rassicurate adottando quelle necessarie misure per garantire la vivibilità e l’accesso ai servizi di queste Comunità.
L’occasione per compiere un salto in avanti alla nostra Provincia è adesso, il coraggio dei Cittadini e Amministratori di domenica scorsa lo stanno a dimostrare. Il Governo, nella legge di Stabilità 2016 ha raddoppiato le risorse a sostegno delle fusioni, una opportunità in più per dare una svolta alle comunità che assumono nelle loro mani il coraggio di cambiare!