Sanità, De Moliner (PD) risponde alla Lega: «Basta nascondere la testa sotto la sabbia»
Belluno, 6 ottobre 2020
«Le dichiarazioni apparse oggi sulla stampa da parte della Lega cittadina non hanno altro che dell’incredibile associato al sapore della presa in giro nei confronti dei cittadini bellunesi». Lo afferma in una nota il Segretario dell’Unione comunale PD di Belluno, Roberto De Moliner.
«Asserire che la colpa in cui versano gli ospedali della nostra provincia e del San Martino non sia della Regione, il cui bilancio per l’80% è destinato alla sanità e che ha una competenza esclusiva e diretta sulla programmazione sanitaria, è a dir poco fantasioso (a maggior ragione quando a ogni decreto del Governo in materia sanitaria la Regione rivendica l’autonomia nella gestione della sanità): tutto ciò è abbastanza sgradevole e offensivo, soprattutto nei confronti di questa provincia che assiste da anni allo smantellamento sistematico del servizio, che oggi non corrisponde alla necessità di un territorio di montagna, i cui collegamenti viari difficili comportano tempi di percorrenza che in certi casi mettono a rischio la vita delle persone».
La situazione della sanità bellunese
«Imputare la mancanza di medici al normale turnover, è voler nascondere la testa sotto la sabbia e non voler affrontare il problema» prosegue il Segretario PD cittadino. «Le cause di questo continuo esodo (dato non solo dai pensionamenti favoriti da Quota 100) risiedono anche nella mancanza di un progetto di rilancio e di programmazione e in un ambiente con poche prospettiva di crescita professionale, a causa della staticità delle scelte fatte negli ultimi anni dalla Regione per l’intera sanità bellunese, nell’ottica di smantellamento e trasferimento dei servizi e discipline qualificanti verso la pianura».
«La situazione in cui versa il San Martino e le scelte fatte in occasione della pandemia COVID-19, già denunciate qualche settimana fa, sono proprio il frutto della politica regionale che, con l’accentramento delle scelte ha tolto di fatto potere alle Conferenze dei Sindaci in barba alla richiesta di autonomia dei territori. Si chiede autonomia a livello nazionale, ma si accentra a livello locale: la questione autonomia della provincia di Belluno ne è l’evidenza. Al posto di invocare un’azione più incisiva da parte dei Sindaci (di fatto privati del potere di indirizzo e proposta operativa vincolante sull’organizzazione ospedaliera, poiché il loro ambito di competenza riguarda la programmazione dei servizi sociosanitari territoriali), suggeriamo che si adoperino per ripristinare un controllo territoriale con il concorso di gradimento e verifica della qualità delle direzioni delle ULSS che oggi sono di competenza della Regione. Tanto è vero che sulla nomina del direttore dei servizi sociali la Conferenza dei Sindaci esprime solo un parere consultivo e non vincolante, spesso disatteso anche in questa provincia».
«Ribadiamo – conclude De Moliner – il nostro ringraziamento a tutti gli operatori medici e paramedici che pur nelle difficoltà quotidiane garantiscono un servizio sanitario adeguato solo grazie al loro spirito di servizio e di rispetto nei confronti dei cittadini».